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Il DNA del domani si chiama Tag

Una serpentina sottilissima, flessibile, praticamente impalpabile, avvolta su sé stessa in un’area di pochissimi centimetri quadrati. È questo il codice di identificazione chiamato Tag, un vero e proprio scrigno elettronico in cui può essere racchiuso il DNA di ogni singolo oggetto. Una sorta di “carta d’identità” eterna, che accompagna ciò a cui è associata dalla sua produzione al suo consumo ultimo. Il codice di ogni Tag, strettamente connesso con l’oggetto cui si riferisce, è inalterabile; la sua memoria elettronica, invece, può essere riscritta, consentendo aggiornamenti e correzioni dei dati. Capi d’abbigliamento, confezioni, bottiglie di vino, carte di credito e praticamente ogni altra cosa può essere dotata di un Tag, permettendone all’istante il riconoscimento, l’individuazione o il tracciato di ogni spostamento. Basta attivare un apposito apparecchio “lettore” per rilevare la presenza del Tag, e con esso tutte le informazioni che contiene. Un sistema dalla praticità assoluta e dalla sicurezza totale, anche per la salute: il Tag non produce infatti emissioni elettromagnetiche se non nell’attimo in cui avviene lo scambio di informazioni con l’apparecchio "lettore", e anche in quel caso solo per un decimo di secondo. Ecco perché i Tag possono essere inseriti anche sotto la pelle di un animale, permettendone il rintraccia mento, oppure possono essere tenuti a stretto contatto delle persone senza alcun tipo di rischio per la salute.